Ovvero lo strutto che sapeva troppo di maiale.
Cosi' la Patty s'e' rimboccata le mani e ci ha riprovato.
Partendo dalla pancetta (tocino) ecco che ne distacca la cotenna...
Il grasso viene ridotto in pezzetti e messo a suo agio al caldo del fuoco, ma con calma e sapiente cura della tata.
Occorrono diverse ore, senza mai bollire, per ridurre la massa grassa in parte magra che galleggia nello strutto.
Poi un canovaccio di lino per filtrare il tutto e strizzare cio' che rimane di solido.
Alla fine si ottiene lo strutto e i ciccioli (o almeno, qualcosa del genere).
E vai di impasto e di frittura!
Il risultato finale e' davvero buono.
La Patty e' uno splendore.
Il gnocco anche.
Soddisfatti del risultato, la sera dopo abbiamo bissato.
Invitando a cena due nuovi conoscenti, italiani anche loro, che vivono qui a Pedasi da ormai 6 anni.
Si tratta di Danilo e Elena, gestori di "Pasta e Vino".
La massima soddisfazione e' arrivata per mano di Danilo, che ha elargito un "muggito" di piacere che ha ripagato Patty di tutte le fatiche.
Abbiamo accompagnato con Prosciutto crudo Serrano (spagnolo) e Prosciutto cotto (un po spesso, ma questo c'e').
I ciccioli (o presunti tali) han dato sfoggio del loro sapore delicato.
Per me ottimi con la salsa di Senape e Miele.
Vino San Giovese a bagnare le ugole e tante chiacchiere.
Beh, allora buon gnocco a tutti!
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