lunedì 25 agosto 2014

Costruzione - Pavimenti e pareti

Ciao.
Il tempo passa e non ci fermiamo.
Giusto due mezze giornate perse per un po di acqua ma il morale e' alto.
Anche della truppa, che tengo ben rifornita di caffe' e zucchero.
Cosi' che son piu' felici e pieni di energia.


Vi avevo lasciato con le fondamenta. Eravamo arrivati alle due file di blocchi.
Bene, poi han spianato e messo la tosca.
Cosa svelta, perche' la zona dove stiamo costruendo era un passaggio per auto ed era gia' fatta di tosca.
Non ce ne e' voluta poi molta per coprire le zone prive di essa.
E poi una bella pressata.
E' quindi il turno del telo plastico, a proteggere il concreto che verra' dall'umidita' che potrebbe salire dal terreno.
Un rotolone bello grande, di 120 mq e' sufficiente per tutta la costruzione.
A questo punto la rete metallica, che arriva in "fogli" di 6x2,35 metri.
Si piazza e si aggancia alle barre di metallo che han lasciato in loco, spuntando dalle file di blocchi di cemento.
E poi la pietra, da costruzione. Uno strato di 5 cm.
E infine si accende la concretera e si va tavoletta.

Sono in sei il venerdi'. Uno fisso alla concretera, che butta dentro gli ingredienti.
2 sacchi di cemento, 40 palate di sabbia, 10 palate di pietra.
La palata e' una antica unita' di misura panamense.
No, scherzo. pero' sperate di avere le stesse pale di tutti...
Ah, ovviamente acqua.

In tre che fanno avanti e indietro con le tre carriole.
E due che tirano il pavimento mano a mano che lo si pone.
Si avvalgono di filo e di un pezzo di pino bello lungo e dritto.
Ai bordi son state messe le tavole, per contenere il pavimento.
E si son sfruttate per fare i livelli.

Nel frattempo l'idraulico che si da' da fare per piazzare i tubi che vanno nel pavimento, quelli delle acque nere.
Cosi' da lasciare spuntare solo un filo di tubo.
Infatti l'utlima zona a ricevere la coeprtura di cemento e' quella centrale, dei bagni.

Ed eccovi le foto.
Lo scarico del cemento.

Qui si osserva la stesura del cemento, 
con lo sfruttamento delle pareti laterali di legno.

Il pavimento dei bagni, che viene fatto il pomeriggio, per ultimo.

Qui osserviamo le barre che spuntano dalle file di blocchi di cemento.
Verranno collegate alla rete metallica che e' stata posizionata.
Se osservate i bordi di dove gia' e' stato messo il cemento 
ne vedrete una si ed una no.
Quella che resta dritta serve ad "agganciare" le pareti.

Dettaglio del pavimento. Si vede la pietra (sopra al telo plastico).
Sopra la rete metallica.
E infine il cemento, a coprire ed unire il tutto.

Gia' il giorno dopo eccoli a piazzare blocchi di cemento.
Non ho fatto in tempo a fare una foto del "piazzale" che si era formato.
Alla sera pero' l'ho bagnato due volte, per aiutare il processo di cementificazione.

Dicevo, ecco che piazzano i blocchi, ove andranno le pareti.
Li incastrano ove si trovano le barre che son state lasciate dritte.
Questi blocchi vengono poi parzialmente riempiti di cemento, al fine di dare un aggancio solido a queste barre, altrimenti inefficaci.

Questa e' la palestra. Le due pareti vuote vedranno delle porte finestre.

L'entrata dei bagni. Si vede anche lo scarico del WC sulla destra.

Il laboratorio di Patty, guardando verso il locale tecnico.
Si vede anche il suo bagno.

Mentre si prosegue con il posizionamento dei blocchi ecco che parte della quadriglia si attiva e posiziona le tavole di legno per fare le colonne.
Le barre di ferro che spuntavano dal suolo prendono ora forma e si legano con le pareti di blocchi.

Qui le prime colonne, sono quelle della palestra.


Si continua a posizionare blocchi, lasciando gia' gli spazi per le porte 
(qui sopra quella di ingresso al laboratorio, e' stato smontato il portone) 
e le finestre (stiamo osservando attraverso la finestra del laboratorio che da sulla piscina).

E non si perde tempo. La palestra ha le strutture piu' lunghe e quindi piu' impegnative da realizzare. Dopo le colonne si prosegue con le vighe (non so come tradurle in italiano, il traduttore mi da "fasci") che agganciano le colonne nella parte superiore. Stessa tecnica, sandwich di tavole di legno e poi si getta il concreto.
Le tavole lunghe usate qui verranno poi tagliate e usate per fare le altre colonne e vighe, piu' corte.

La palestra, con le strutture di legno per le vighe.

Come avrete osservato sono state riposizionati i teli protettivi.
Abbiamo approfittato di un ritardo di mezza giornata nella consegna di materiale per dedicarci al posizionamento.
Dopo la distruzione attuata dal vento di una notte ecco che seguiamo una tecnica diversa. Agganciando i teloni non agli anelli ma al filo di nylon che ci passa dentro. Vedremo se questa mia idea funzionera'.
La struttura funziona, proteggendo dal vento e dall'acqua.
Giusto nella parte centrale dove si dovrebbero unire i teloni passa dell'acqua.

Poi, ieri, vogliamo farci un bagno.
Acqua gelata!
Il telone funge troppo bene e il sole non scalda l'acqua.
Eccoci a cambiare subito la disposizione, lasciando la piscina scoperta.
Abbiamo anche messo una barriera di lamiera, a proteggere la piscina da eventuali rottami che dovessero cadere dal cantiere li vicino.

Piscina coperta = acqua fredda.

Piscina scoperta = acqua calda

Si osserva il lavoro che abbiamo iniziato, di posizionare pietre attorno alla piscina.
Serviranno a proteggere il terreno dall'acqua che sversera' durante i bagni.
E a proteggere la piscina dalla terra, che si bagnera' e schizzera' in occasione della pioggia.
A tal proposito abbiamo fatto consegnare un camion di 20 yarde di pietra di mare. Oh, 20 yarde son tante!









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